Il Montiano - giancristiano desiderio

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Il Montiano

l'ingordo
Critica del giudizio gastronomico


 
 
Il Montiano, un vino per amare
 
di Antonio Medici

Tanti vini si fanno bere, alcuni si fanno amare, altri, pochi, fanno amare. Il Montiano è uno di questi ultimi. E’ il primo rosso che iscriviamo nella lista preziosissima dei vini da offrire a colei o colui con cui volessimo amorevolmente intrattenerci.
Lo produce la cantina di quel demone, essere a metà tra dio e uomo, di Riccardo Cotarella, l’enologo italiano più famoso nel mondo, onorato in Francia, artefice delle etichette di personaggi illustri italiani e non, moderno manager del vino.
Un divino dissacratore del terroir, rispetta la natura, ma non la asseconda, impone la legge della conoscenza: gli basta assaggiare una terra per figurarsi viti e vino quella terra non mai dato. Lo chiamano Mister Merlot, per alludere al massiccio uso dell’ammaliante vitigno girondino nei suoi vini.
Il Montiano nasce appunto da rosse uve di viti Merlot, impiantate, toh, a Montefiascone, patria del bianco (la DOC locale è la Est! Est! Est! a base di varie tipologie di Trebbiano).
Un po’ di bianco c’è anche nel Montiano perché il demone, forse ironicamente, forse per uno dei suoi colpi di genio, vinifica in bianco una parte (il 20% riporta la scheda tecnica) delle uve destinate alla produzione di questo vino rosso che attribuiremmo più a Eros che a Dioniso.
Il tenore alcolico è sostenuto (14,5 nel millesimo 2005), ma, come il seduttore che dissimula le sue armi, non si avverte dapprincipio, colpisce alla fine, quando la messe di profumi e di piacevoli sensazioni hanno predisposto il cuore, col sangue che scorre caldo e rapido e non resta che amarsi.
Nell’esame visivo ci va anche l’elegante etichetta; una porticina rossa risalta tra il bianco e l’oro, simbolo della via di passione cui si accede attraverso il nettare contenuto nella bottiglia. Rubino profondo, corposo già a guardarlo roteare nel bicchiere, sprigiona profumi di spezie dolci, fiori maturi dai petali doppi e vellutati, piccoli pungenti frutti rossi, languide confetture colloidali. E’ straordinario come la ricchezza olfattiva lasci immaginare sensazioni tattili. Accarezza il palato un velluto sferico, le gengive appena morse dal tannino rivestito di chiffon. I sapori sono quelli anticipati dai profumi, in una straordinaria coerenza che poi si scioglie nella lunga variazione minerale finale, saporita, stuzzicante.
Immancabile in cantina, maneggiare con cura, stappare all’occorrenza.

Montiano – Merlot Lazio IGT
Famiglia Cotarella
€ 30 in enoteca
(degustazione di aprile 2019 - millesimo 2015)

Blog di critica, storia e letteratura di Giancristiano Desiderio.
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